Le recenti misure adottate dalla Bce hanno influito positivamente sul settore dei mutui oggi caratterizzati da tassi, variabili e fissi, sempre più bassi e convenienti. Questa riduzione dei tassi ha inoltre rilanciato la richiesta di surroga di mutui, stipulati anche in anni recenti, grazie a una notevole possibilità di risparmio.
Cos’è la surroga del mutuo e come funziona
La surroga del mutuo (o portabilità) è una procedura stabilita per legge che consente di trasferire senza costi il proprio mutuo dalla banca con cui il contratto è stato stipulato ad un altro istituto che offre condizioni migliori. La surrogazione consente infatti di modificare i parametri del mutuo, quali la durata e il tasso di interesse, senza variare l’importo del debito residuo, con un notevole vantaggio per il richiedente.
In sintesi, surrogare un mutuo significa poter cambiare la banca con la quale si è stipulato il mutuo ipotecario, sottoscrivendo un nuovo contratto con un’altra banca che offre tassi migliori o condizioni più vantaggiose.
Quando si può chiedere la surroga?
La Legge Bersani (Legge n°40/2007) che sancisce la portabilità del mutuo, non indica precise tempistiche per questo procedimento. Questo vuol dire che non esiste un tempo minimo per richiedere la surroga.
Tuttavia può capitare che le banche non concedano immediatamente (ad esempio dopo appena 1 mese dalla stipula) la portabilità del mutuo. Spesso infatti gli istituti di credito preferiscono consentire la procedura solo su mutui già avviati (per esempio con almeno 6 rate già versate), così da verificare l’affidabilità del richiedente.
Non essendo presente una norma precisa, il consiglio è quello di chiedere informazioni più precise alla propria banca che, in ogni caso, non può per legge opporsi al trasferimento né addebitare costi aggiuntivi per la procedura di surroga.
Mutui e surroga del mutuo: oggi conviene davvero
Ciò che sta caratterizzando il mercato dei mutui di questi mesi è sicuramente il livello dei tassi: mai così bassi. Nel 2019 non solo i tassi a breve (Euribor) si sono assestati su livelli negativi intorno a -0,4% ma anche quelli a medio e lungo termine (IRS) hanno visto livelli negativi o prossimi allo zero.
ESEMPIO: Se per un mutuo da 100.000 euro fino a pochi anni fa la rata era di 477 euro ad un tasso del 4%, oggi per lo stesso mutuo si paga una rata di soli 345 euro ad un tasso del 1,5% (il 30% in meno!). Il costo del denaro a zero consente di avere rate di mutuo leggere e molto più vantaggiose rispetto ad un affitto anche per acquisti al 100% del prezzo.